La mia stagione Trail Running 2014


Che palle! Impietoso ma reale: è ciò che ho pensato più volte rileggendo i miei ultimi post e condivisi con chiunque abbia una connessione internet. Specchio di quello che ho provato e vissuto negli ultimi tempi, ho esternato e scritto pensieri e parole forse con spunti accettabili ma troppo spesso personali e... soffocanti.

E' costruttivo rileggersi e più in generale riguardare il proprio passato. Non ci tutela ne protegge, ma è curioso anche rilevare, per esempio, che ciò che prima si cercava ora quasi si evita: l'esposizione e il desiderio di approvazione erano ricerche che mi hanno quasi ossessionato. Quasi. In fondo è vero: quando stiamo male diamo il meglio di noi stessi. Certo, serve essere ricettivi e avere qualche corda attiva, ma qualcosa in più esce. Sempre.

Dopo tutto questo ulteriore noioso preambolo, scrivo e condivido finalmente di Trail Running. Insomma: quanto e come ho corso nell'ultimo anno? Abbastanza e con poco criterio. Mi sono allenato per lo più a sensazione, mescolando parole e azioni altrui, cercando di emulare e non ascoltando per niente quello che il mio fisico spesso mi ha urlato: riposati! E anche se il chilometraggio percorso non aveva un volume importante, sono andato in sovrallenamento in men che si dica, probabilmente anche per fattori contingenti. Situazione dalla quale non sono più uscito per alcuni mesi, prendendo solo delle facciate.

Con un giudizio vagamente critico e un rispettoso ritardo, in prossimità dell'inizio della stagione 2015, ecco una sintesi del mio 2014 sui sentieri. Mi sono divertito a dare voti alla mia prestazione con riferimento a come mi sentivo/cosa ho fatto/cosa avrei potuto fare e un cosa va-cosa non va alla manifestazione/paesaggio/varie ed eventuali che mi hanno colpito nei diversi eventi.

Attenzione: come corridore, come partecipante, ho valutato quello che si vede da fuori: la facciata. Non i rapporti e problemi con le istituzioni per i permessi o le difficoltà per organizzare la logistica della sicurezza o ancora la coordinazione dei volontari. Per completezza, vi confermo anche cosa mi piace trovare in una manifestazione: ristori completi e volontari loquaci, birra e pasta non scotta all'arrivo. Non m'interessano i pacchi gara, ancora di meno il premio finisher, a meno che non sia un indumento di elevata qualità e/o di buon gusto o un pesante fibbia che emuli quelle della WS100. Le docce calde, infine, sono solo un proclamo di marketing: non esistono.

- Febbraio, Trail tra Mare e Cielo. Abituale e piacevole festa. Giro completato con qualche minuto in meno rispetto all'edizione precedente, nonostante la stessa mole di lipidi al seguito. Percorso piuttosto veloce che come al solito ho patito. Prestazione da 6. Il paesaggio non colpisce, almeno per me che ligure sono e quindi abituato a determinati scenari. Ben diverso il giudizio per la partenza e l'arrivo in spiaggia: un capolavoro. L'organizzazione e il clima lo rendono un must d'inizio anno.

- Marzo, Maremontana. Nuovo stop per la sfortunata manifestazione. Ancora per tempo meteorologico avverso, ancora per la neve. Per me, quando ero a neanche 10 km dal traguardo. Il sole e la temperatura mite alla partenza hanno ingannato l'approccio. La ripetuta sfiga ha completato l'opera. Prestazione senza infamia e senza lode, 6. Buona organizzazione, rodata, presente e pronta, anche se un deciso avviso in partenza sarebbe stato opportuno ma soprattutto possibile.

- Maggio, Transvulcania: che esperienza! Isola fantastica, gara superlativa, scenari impagabili. Terminata con un impegno psico-fisico oltremisura per il mio allenamento del periodo. Il caldo secco e subdolo ha colpito quando meno me lo aspettavo. Muscolarmente non ho mai avuto nessun problema, anche nei 15 km finali che portavano da 2400 m al livello del mare. Avrei dovuto gestire meglio l'alimentazione e l'idratazione. 6,5: mezzo voto in meno per il down della parte centrale della gara. Organizzazione ottima, calorosità del pubblico over. Da migliorare la partenza, sembravamo spartani con frontale in testa alla conquista del vulcano dormiente: uno sopra l'altro. Fantastico l'arrivo, con pubblico da ogni dove ad applaudirti ed incitarti. Andateci e scoprite il resto.

- CRO-Magnon. Neanche un mese dopo la Transvulcania, con il senno di poi, era impensabile completare la traversata dalle Alpi al Mediterraneo. Eppure, ero gasato sulla linea di partenza senza ancora aver capito, tra le altre cose, che il ritmo in una gara di corsa in natura di lunga percorrenza è fondamentale per completare la stessa. Così, parto deciso e con ignoranza. La mia corsa termina poco dopo gli 80 km, non stanco ma completamente vuoto di energie psico-fisiche. Pago la mia poca determinazione, un recupero non avvenuto e una strategia di alimentazione in gara non ancora adeguata. Prestazione, più mentale che fisica, da 4. Il percorso modificato causa neve ha penalizzato non poco la manifestazione, rendendo la traversata un viaggio molto meno avvincente. Organizzazione stanca.

- Luglio, Gran Trail di Courmayeur. La mia migliore prestazione dell'anno, 7+, condizionata solo da una eccessiva perdita di tempo a pochi km dall'arrivo: le vertigini sopra il Monte Chetif sono state molto limitanti. E' andato tutto bene e anche la giornata nuvolosa ha regalato panorami eccellenti. Favolosa la birra artigianale all'arrivo. Buono e completo il pasto. Ristori completi, personale presente. Organizzazione di livello.

- Agosto, Trek Valgrisanche. Partenza 'quando vuoi tu'. Non una vera e propria gara, piuttosto un FKT. Giornata splendida, scenari e paesaggi più belli che quelli di Heidi, ristori completi e tanta cordialità. Consigliatissimo. Arrivo al traguardo ancora con energie e senza particolari affanni: 6/7.

- Agosto, Chamonix. Vacanza durante la settimana del mondiale di Trail Running. Mi sono spaccato come non mai, arrivando a percorrere circa 140 km in 6 giorni. Bravissimo: 8. Poi ho pagato il tutto per settimane: voto 1.

- Ottobre, MMT 100. Al Magredi Mountain Trail ho voluto sfidare una distanza che ancora non è nelle mie corde. Spinto da una incosciente presunzione, mi sono convinto di avere adeguata preparazione fisica oltreché mentale. Facciata globale-totale. Altri errori a caso: sbaglio emulando il ritmo di un amico (che poi taglierà il traguardo), che per quanto poco superiore al mio è stato devastante per le mie energie. Inaspettatamente, ho patito tantissimo la notte. Strategia di alimentazione soddisfacente. Mi sono fermato anche qui poco dopo gli 80 km. Organizzazione precisa, ristori buoni. Paesaggio non particolarmente apprezzabile. Nota di merito alla prima 100 miglia italiana: consigliata. Voto alla mia prestazione 4.

Fuori classifica per manifesta superiorità nel divertimento, il Vertical Roccaro Night: le immagini descrivono tutto. Nota di merito per il Giro della Bionda, FKT tracciato sulle alture genovesi. Grazie al gruppo di amici del Terzo Ristoro Social Club,  abbiamo dato visibilità e partecipazione ad un percorso aperto a tutti e per tutti, soprattutto nelle serate celebrative a base di birra. Ne scriverò.