La Guru Meditation era un errore critico negli Amiga che necessitava un riavvio del PC. La Guru Meditation è stato, più recentemente, anche un errore critico del mio fisico, al quale troppo gli ho chiesto per quello che era abituato, fino a ritrovarsi anch'esso in uno stato di 'errore': il riavvio necessario, però, inizierà alla fine, dopo il traguardo.
Bella manifestazione la Maremontana. Il Trail, la relativa logistica, gli eventi collaterali si sono incastrati perfettamente. Alle 5.30, quando già in piedi, mi squilla il telefono: è mio fratello che mi chiama per sincerarsi che mi sia alzato in orario. E' tempo di ora legale, in fondo. E invece mi comunica che darà forfait: malessere generale. Malessere che mi sfiora da alcuni giorni, vuoi appunto per le temperature ballerine, ora è il perido in cui le escursioni termiche sono più marcate, vuoi perché sto strizzando il mio fisico con 'troppo' sport.
Scendo in macchina da solo. Le colline del ponente vengono gradualmente colorate dall'arancione dell'alba. Arrivo a Toirano per tempo, posteggio facilmente e ritiro il pettorale. Torno alla macchina per cambiarmi e quando finito mi porto dietro un euro per un caffé che ancora non sono riuscito a bere. Chiedo indicazioni: - Vai nel centro storico, li troverai più bar! Arrivo ed entro nel bar: il mio pensiero è rivolto all'eventuale resto che non voglio portarmi dietro. Una stupida fissa, ma l'idea di sentirli 'ciondolare' mentre corro mi da fastidio. Problema che non si pone: 1 euro il costo della tazzina, che non nascondo, un po' mi sorprende. In proporzione, più caro della benzina... e io che mi stavo già gustando un cioccolatino.
Torno indietro e ripasso dal parco, ora ancora vuoto. L'unico presente è Luciano di Emozioni Sport che sta montando lo stand. Salgo sul pullman che ci porterà in pochi minuti a Loano per la partenza. La temperatura esterna è mite, li dentro sembra di stare ai caraibi: s'inizia a sudare da fermi.
Arriviamo in poco tempo a Loano, due passi e siamo sul lungomare per la partenza. Incontro Enrico, compagno di Trail e società. Punzonatura e si parte! Passerella prima in spiaggia, poi nel centro storico della cittadina rivierasca: tanti ci salutano e applaudo. E tanti già tirano anche se il gruppo è stato volutamente tenuto compatto da un apripista. Dopo circa 2 Km si inizia a salire e come al solito pochi tengono a freno le energie. Il sottoscritto compreso. Fa già caldo, ma questo primo tratto passa piacevolmente. Conosco e scambio due parole con Giuseppe già incontrato durate le altre manifestazioni del CTML.
La maratona è alle spalle: il dolore muscolare che mi portavo dietro quasi scomparso. Avanzo, anche se di poco. Corro da solo e annuso gli odori di questa primavera. Incrocio tre mini cumuli di pietre, che non saprei se identificare a dei Chorten o degli Ovoo de noi atri e che, come vuole la tradizione, li supero passandoci alla loro sinistra, fuori dal tracciato quindi, e ponendo su di esse un sassolino. All'ultimo ne metto uno sopra, ma cadono tutti. Cazzo! Porterà sfiga? Mi affretto a ricostruirla: fiatone su fiatone. (Se qualcuno rileva errori sulla definizione/identificazione, mi scriva, grazie!)
Arriviamo al rifugio Pian delle Bosse ad oltre 800 m di altezza, in poco. Ristoro ottimo e piacevole. Arrivano anche Giuseppe ed Enrico. Mi fermo e mangio con calma, che poi è sempre relativa. Tra le altre cose, attira la nostra attenzione una partecipante che passa dritta e non si ferma: è un peccato perdersi e non godersi questo momento Trail, siamo anche nella seconda metà della classifica abbondantemente, per quanto possa essere importante. Vabbé, ognuno ha le sue priorità e le sue interpretazioni, ci mancherebbe.
Ci smarcano il passaggio e ripartiamo assieme. Discesa piuttosto impegnativa, poco corribile sino alla Rocca dell'Avio. Ed è qui che praticamente mi fermo. Enrico mi passa alla velocità della luce. La sua chioma, anche se legata dal buff, è ancora abbastanza folta e libera per alzarsi e abbassarsi regolarmente a ritmo dei suoi passi, decisi e forti. La Marcialonga lo ha temprato non poco. Giuseppe anche mi saluta. Dopo un po' li perdo di vista e in questi momenti per la testa mi riecheggiano le parole della Maestra che Venerdì scorso, durante una seduta di stretching, mi ha tirato le orecchie per gli impegni (troppi) che appunto mi sono perso e ai quali ho partecipato.
Con assoluta innocenza, ed inesperienza, le risposi che comunque stavo bene. Quello che ho scoperto poi mi mancava era un recupero, se non totale, quasi. Ecco la Guru Meditation. Il blocco che solo un riavvio totale (il riposo) avrebbe potuto ovviare. Proseguo, non ho alternativa, ne la voglio trovare. Riesco a non fermarmi, ma vado lento. Molto lento. Ogni tanto il vento spezza il mai monotono e piacevole silenzio della montagna. Riesco a godermi il panorama anche se l'attenzione al percorso è sempre alta. S'incontrano diversi volontari, ai quali mai manca il saluto e il sorriso, sempre contraccambiato.
Ora il percorso prosegue su un breve piano, si gira attorno al monte e saliamo ancora un po' su un tratto prativo sotto il sole, ora caldo. Dall'alto si scorge il ristoro presso l'abbazia Benedettina di San Pietro. Ci arrivo, ma non ci sono. Fatico a mettere in bocca anche i pezzetti di zucchero e glassa delle colombe presenti al ristoro. Alcuni membri del soccorso scendono di corsa, forse per un allarme ricevuto. All'arrivo non sentirò nulla a proposito, meglio così. Toirano è laggiù, ma ci vuole ancora tempo. Inizio la discesa e continuo a provare sempre quella strana sensazione, le gambe ci sono il resto no. D'altronde anche una pubblicità lo diceva: la potenza e nulla senza controllo, eh! eh!
Cammino, mi superano in due. Continuo a camminare, mi superano altri due. Provo a seguire entrambe le coppie di atleti, ma nulla. Sembra che una corda mi leghi alla cima del Monte Varatella. I 4 sono già laggiù ed io ancora a guardare il mare, poco delineato per la foschia presente. Poi. Poi quasi senza accorgermene inizio ad aumentare il passo. Raggiungo i 4, mi accodo. Gli ultimi 3 Km li finisco bene. Boh... l'aria di mare, l'imminente traguardo. La voce dello speaker e la musica dei gruppi. La birra all'arrivo. Non lo so.
Facciamo il giro nel centro storico del paese, salitina-salitone finale per entrare nel parco ed è fatta. Mi salutano amici ai quali subito non riesco a contraccambiare. Chiedo un poco di tempo mi allontano e continuo ancora per un attimo a camminare. Poi mi siedo e poco alla volta torno tra i 'normali'.
Con piacere, ora saluto alcuni trailer conosciuti sul web, spesso incrociati ma ai quali mai avevo stretto la mano e parlato. Ottima l'organizzazione. Eccellente ristori, incluso quello finale. Il parco è vivo e festoso. Musica, birre e festa. Mi lavo, mangio in tranquillità sotto il tendone. Il Trail-Running non è solo correre. Apre porte emotive che tutti i giorni sono chiuse a chiave. Chiavi che ci vengono consegnate alla fine di ogni gara. Facciamone buon uso.
Bella manifestazione la Maremontana. Il Trail, la relativa logistica, gli eventi collaterali si sono incastrati perfettamente. Alle 5.30, quando già in piedi, mi squilla il telefono: è mio fratello che mi chiama per sincerarsi che mi sia alzato in orario. E' tempo di ora legale, in fondo. E invece mi comunica che darà forfait: malessere generale. Malessere che mi sfiora da alcuni giorni, vuoi appunto per le temperature ballerine, ora è il perido in cui le escursioni termiche sono più marcate, vuoi perché sto strizzando il mio fisico con 'troppo' sport.
Scendo in macchina da solo. Le colline del ponente vengono gradualmente colorate dall'arancione dell'alba. Arrivo a Toirano per tempo, posteggio facilmente e ritiro il pettorale. Torno alla macchina per cambiarmi e quando finito mi porto dietro un euro per un caffé che ancora non sono riuscito a bere. Chiedo indicazioni: - Vai nel centro storico, li troverai più bar! Arrivo ed entro nel bar: il mio pensiero è rivolto all'eventuale resto che non voglio portarmi dietro. Una stupida fissa, ma l'idea di sentirli 'ciondolare' mentre corro mi da fastidio. Problema che non si pone: 1 euro il costo della tazzina, che non nascondo, un po' mi sorprende. In proporzione, più caro della benzina... e io che mi stavo già gustando un cioccolatino.
Torno indietro e ripasso dal parco, ora ancora vuoto. L'unico presente è Luciano di Emozioni Sport che sta montando lo stand. Salgo sul pullman che ci porterà in pochi minuti a Loano per la partenza. La temperatura esterna è mite, li dentro sembra di stare ai caraibi: s'inizia a sudare da fermi.
Arriviamo in poco tempo a Loano, due passi e siamo sul lungomare per la partenza. Incontro Enrico, compagno di Trail e società. Punzonatura e si parte! Passerella prima in spiaggia, poi nel centro storico della cittadina rivierasca: tanti ci salutano e applaudo. E tanti già tirano anche se il gruppo è stato volutamente tenuto compatto da un apripista. Dopo circa 2 Km si inizia a salire e come al solito pochi tengono a freno le energie. Il sottoscritto compreso. Fa già caldo, ma questo primo tratto passa piacevolmente. Conosco e scambio due parole con Giuseppe già incontrato durate le altre manifestazioni del CTML.
La maratona è alle spalle: il dolore muscolare che mi portavo dietro quasi scomparso. Avanzo, anche se di poco. Corro da solo e annuso gli odori di questa primavera. Incrocio tre mini cumuli di pietre, che non saprei se identificare a dei Chorten o degli Ovoo de noi atri e che, come vuole la tradizione, li supero passandoci alla loro sinistra, fuori dal tracciato quindi, e ponendo su di esse un sassolino. All'ultimo ne metto uno sopra, ma cadono tutti. Cazzo! Porterà sfiga? Mi affretto a ricostruirla: fiatone su fiatone. (Se qualcuno rileva errori sulla definizione/identificazione, mi scriva, grazie!)
Arriviamo al rifugio Pian delle Bosse ad oltre 800 m di altezza, in poco. Ristoro ottimo e piacevole. Arrivano anche Giuseppe ed Enrico. Mi fermo e mangio con calma, che poi è sempre relativa. Tra le altre cose, attira la nostra attenzione una partecipante che passa dritta e non si ferma: è un peccato perdersi e non godersi questo momento Trail, siamo anche nella seconda metà della classifica abbondantemente, per quanto possa essere importante. Vabbé, ognuno ha le sue priorità e le sue interpretazioni, ci mancherebbe.
Ci smarcano il passaggio e ripartiamo assieme. Discesa piuttosto impegnativa, poco corribile sino alla Rocca dell'Avio. Ed è qui che praticamente mi fermo. Enrico mi passa alla velocità della luce. La sua chioma, anche se legata dal buff, è ancora abbastanza folta e libera per alzarsi e abbassarsi regolarmente a ritmo dei suoi passi, decisi e forti. La Marcialonga lo ha temprato non poco. Giuseppe anche mi saluta. Dopo un po' li perdo di vista e in questi momenti per la testa mi riecheggiano le parole della Maestra che Venerdì scorso, durante una seduta di stretching, mi ha tirato le orecchie per gli impegni (troppi) che appunto mi sono perso e ai quali ho partecipato.
Con assoluta innocenza, ed inesperienza, le risposi che comunque stavo bene. Quello che ho scoperto poi mi mancava era un recupero, se non totale, quasi. Ecco la Guru Meditation. Il blocco che solo un riavvio totale (il riposo) avrebbe potuto ovviare. Proseguo, non ho alternativa, ne la voglio trovare. Riesco a non fermarmi, ma vado lento. Molto lento. Ogni tanto il vento spezza il mai monotono e piacevole silenzio della montagna. Riesco a godermi il panorama anche se l'attenzione al percorso è sempre alta. S'incontrano diversi volontari, ai quali mai manca il saluto e il sorriso, sempre contraccambiato.
Ora il percorso prosegue su un breve piano, si gira attorno al monte e saliamo ancora un po' su un tratto prativo sotto il sole, ora caldo. Dall'alto si scorge il ristoro presso l'abbazia Benedettina di San Pietro. Ci arrivo, ma non ci sono. Fatico a mettere in bocca anche i pezzetti di zucchero e glassa delle colombe presenti al ristoro. Alcuni membri del soccorso scendono di corsa, forse per un allarme ricevuto. All'arrivo non sentirò nulla a proposito, meglio così. Toirano è laggiù, ma ci vuole ancora tempo. Inizio la discesa e continuo a provare sempre quella strana sensazione, le gambe ci sono il resto no. D'altronde anche una pubblicità lo diceva: la potenza e nulla senza controllo, eh! eh!
Cammino, mi superano in due. Continuo a camminare, mi superano altri due. Provo a seguire entrambe le coppie di atleti, ma nulla. Sembra che una corda mi leghi alla cima del Monte Varatella. I 4 sono già laggiù ed io ancora a guardare il mare, poco delineato per la foschia presente. Poi. Poi quasi senza accorgermene inizio ad aumentare il passo. Raggiungo i 4, mi accodo. Gli ultimi 3 Km li finisco bene. Boh... l'aria di mare, l'imminente traguardo. La voce dello speaker e la musica dei gruppi. La birra all'arrivo. Non lo so.
Facciamo il giro nel centro storico del paese, salitina-salitone finale per entrare nel parco ed è fatta. Mi salutano amici ai quali subito non riesco a contraccambiare. Chiedo un poco di tempo mi allontano e continuo ancora per un attimo a camminare. Poi mi siedo e poco alla volta torno tra i 'normali'.
Con piacere, ora saluto alcuni trailer conosciuti sul web, spesso incrociati ma ai quali mai avevo stretto la mano e parlato. Ottima l'organizzazione. Eccellente ristori, incluso quello finale. Il parco è vivo e festoso. Musica, birre e festa. Mi lavo, mangio in tranquillità sotto il tendone. Il Trail-Running non è solo correre. Apre porte emotive che tutti i giorni sono chiuse a chiave. Chiavi che ci vengono consegnate alla fine di ogni gara. Facciamone buon uso.