Genova per noi. Ma Genova, siamo noi?

Sono uscito da lavoro prima dell'orario previsto. Notizie allarmati provenivano dal centro città. Io, poco fuori, percepivo i pericoli e i disagi solo leggendoli. Dove ero, solo un forte acquazzone. Prendo l'autobus, passo dal centro, cammino per la Via Nuova. Tanta gente a piedi, forse normale per l'orario.

Scendo verso il centro, vedo il fiume Bisagno dall'alto: il livello è di attenzione, ma sotto controllo.  Costeggio lo stesso, camminando sulla sede stradale: non passano macchine. Salgo verso casa. Un germano reale vaga spaesato sull'asfalto. Un piccolo cane si avvicina a lui, spaventandolo. Prende il volo e si adagia sul fiume, ora impetuoso. Vedo il torrente Fereggiano, un rio che solitamente è più piccolo di una pisciata per due birre medie. Non oggi. Riversa la sua forza nel Bisagno.

Salgo per via Monticelli e scorgo i primi segni di quanto accaduto. Diverse scarpe sull'asfalto. I bidoni della spazzatura fuori dalla loro sede abituale. Aiuto un ragazzo a titare in piedi il suo scooter, sommerso dall'acqua e da detriti. Cerco di recuperare almeno i caschi, mi dice rassegnato.

Continuo a salire e intravedo una macchina. Troppo in alto per essere sulla sede stradale. Tanta gente. Curiosi, abitanti. Lo scenario è terribile. Prende al cuore. Vederlo dal vivo, vicino casa tua amplifica le emozioni. La piazza che solitamente ospita il mercato è un mucchio indefinito di macchine. Tante, una sopra all'altra. All'incrocio tra C.so Sardegna e Via Fereggiano è passato uno tsunami. L'edicola capovolta, il forno, dove il giorno prima ho comprato la focaccia, allagato.

Rientro a casa. Dopo un paio di ore trascorse davanti alla tv per gli aggiornamenti, accompagno un amica: poco prima ha suonato al citofono piangendo. Spaventata e scossa per quello visto e vissuto nella zona di Piazzale Adriatico. Percorriamo assieme le strade più colpite. Il clima è irreale. Ora. Io credo che ci siano responsabilità. Politiche. Gravi errori nella comunicazione delle istituzioni stesse: quanti cittadini conoscono l'entità, il significato, di allarme per l'allerta 2?

Ma.

Le precipitazioni avvenute, sono state eccezionali. Imprevedibili nella quantità e manifestazione, ma non nuove. Eventi sempre più ricorrenti. Il territorio dove viviamo, la Liguria, è per definizione soggetto a frane e allagamenti. E probabilmente lo sarà per sempre. Siamo anestetizzati, addormentati. Crediamo alle favole che ci raccontano. Salvo poi scoprire in ultima pagina il terribile finale (Qui il documento originale). La de-costruzione è una provocazione, ma sarebbe la soluzione definitiva. Forse.

Ci fosse stato X piuttosto che Y a governare, sarebbe stato ugualmente colpevolizzato. Arrabbiamoci con il sindaco, gli assessori, i vigili urbani. Ma poi, noi per primi, la carta della caramella, il sacchetto, l'ombrello rotto, e altro ancora, li buttiamo nel cestino? I torrenti devono essere ripuliti: è vero. Ma anche non sporcati.

Notavo, appunto, la sporcizia sotto casa mia, poco tempo fa. Piccola via nella zona colpita dall'alluvione. Ecco, questa è un colpa del cittadino con poco senso civico o del comune poco presente e attento alla pulizia della città? E nel caso di della seconda ipotesi, chi ha permesso dirigere la nostra comunità a persone poco competenti?

Oggi (5 Novembre) è stato imposto il divieto di circolazione di auto private.

Esistono due modi di votare ed eleggere i nostri rappresentanti. Il secondo, per me, è riconducibile a quello che le nostre azioni quotidiane, i nostri acquisti, definiscono. Quindi, per primo, puntiamo l'indice verso la nostra coscienza e le nostre azioni. Intanto riprenderà il campionato di calcio, andremo a comprare un nuovo gioco per la Playstation, e già che ci siamo un LCD a Led 3D. In offerta, ma a rate.