Il battesimo di Giorgio è stato il campo di prova di alcune semplici sperimentazioni compositive. Ecco il risultato.
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Se preferisci, ascoltami! Ecco la versione audio nel Podcast.
Nel precedente post avevo scritto del mio linguaggio fotografico, descrivendo una delle fonti alle quali mi ispiro.
Il battesimo di Giorgio è stato l’opportunità di fare alcune prove. Nulla di particolare, ma intanto, oltre all’idea, c’è una sperimentazione sul campo. E’ stato divertente, ma anche impegnativo perché ho raccontato un battesimo nel battesimo: le immagini con tagli più particolari hanno affiancato quelle più ‘standard’.
Successivamente, decidere quali fotografie, con determinate caratteristiche compositive, inserire nel racconto, non è stato semplice: in queste circostanze è più facile rovinare che esaltare il risultato. Le immagini devono essere scelte e inserite con criterio e coerenza e non per dare sfogo al mio ‘ego professionale’ per far vedere quanto sono bravo… non in questa circostanza, ecco. 🙂
Non ero sul set cinematografico e ovviamente non avevo la scenografia dedicata e le luci migliori: quella rossa/arancione in chiesa, opera delle lampade riscaldanti, ha dato mooolto fastidio, accidenti. Ho utilizzato la strumentazione di sempre, privilegiando il 50 mm, ottica che più si avvicina e riproduce la vista umana, a discapito del teleobiettivo (spazi troppo stretti) e del grandangolo (troppe persone e troppo vicine con il rischio di renderle ‘deformate’ causa le linee cadenti).
Preferisci ascoltare l’audio? Eccolo!